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ALICE NO

ALICE NO

Una gallina ogni anno depone circa 300 uova. Alice no. Non è una gallina.

Un progetto de La Petite Mort Teatro

Di e con Sofia Pauly

Regia Gianluca Maria Bozzale

Costumi Nicoletta Fasani

Grafiche Laura Buscemi

Si ringraziano Marco Ragaini e Artisti 7607

 

Durata: 50 Minuti

SINOSSI

Alice ha 34 anni, un bel lavoro e un compagno che ama. Secondo gli standard dovrebbe desiderare di mettere su famiglia; Alice ha appena aborto. ‘Alice no’ è la volontà di indagare con ironia e delicatezza temi scomodi ma attuali come l'aborto e il non desiderio di maternità.

PRESENTAZIONE DELLO SPETTACOLO

Quando si parla di scelta di non maternità spesso la si presenta come una decisione dolorosa o come una mancanza. Invece di aborto se ne parla quasi esclusivamente da un punto di vista politico, mentre la maggior parte delle donne che ne fa esperienza lo vive nel silenzio e nella solitudine, spesso nel senso di colpa. Il desiderio dell’autrice è quello di indagare questi temi dando loro una dignità che nulla ha a che fare con il dramma; il monologo si sviluppa attorno al racconto di un aborto, alla graduale e liberatoria presa di coscienza della protagonista di non volere figli, un racconto intimo e sincero, a tratti scomodo, che vuole muoversi lontano da qualsiasi stereotipo o semplificazione. Se è vero che ogni esperienza e ogni corpo sono unici, è pur vero che la condivisione può aiutare a comprendere posizioni diverse dalla nostra e aprire a un dialogo senza creare schieramenti vuoti e superficiali prese di posizione. Lo spettacolo affronta queste tematiche con ironia e leggerezza, nella consapevolezza però che trattare di aborto e di libertà di scelta è oggi più che mai fondamentale.

NOTE DI REGIA

Come mai quando si tratta di noi, è un aborto, e quando si tratta di polli, è un'omelette? George Carlin.

Il tema della maternità colpisce tutti, inevitabilmente, e così anche l’aborto; ci sentiamo in obbligo di avere una nostra opinione a riguardo, ci sentiamo in dovere di schierarci favorevoli o contrari.

Se chiedi ad una persona qualsiasi qual’é stato il giorno più felice della sua vita magari avrà diffcoltà a risponderti, se lo chiedi ad una madre ti risponderà senza pensarci il giorno in cui è nato mio figlio/mia figlia ma, per tutte quelle persone che non saranno mai genitori? Senza questo giorno felice si può lo stesso continuare a vivere? Quando ho iniziato a lavorare sul testo con Sofia mi sono subito reso conto che inconsciamente se penso ad un uomo che non diventerà mai padre non sento che nella sua vita c’è una mancanza, mentre se penso ad una donna sì, e mi sono chiesto il perché; da qui è nata la mia voglia di rispondere a questa domanda.

È una regia semplice che mette l'attrice/autrice al centro di tutto rispettando la sua visione e dandole forza.

L’attenzione si concentra sul testo, perché arrivi diretto e coinvolga il pubblico nella nostra riflessione, nella nostra volontà di interrogarci senza dare una risposta, ma provare insieme a esplorare un punto di vista nuovo, meno battuto. Ci piacerebbe dare voce a chi il desiderio di maternità non ce l’ha, probabilmente non l'avrà mai, e forse va bene così.

Gianluca Maria Bozzale

RECENSIONI DELLO SPETTACOLO

Dinamico e coinvolgente monologo di Sofia Pauly che ha il coraggio di affermare il diritto e la libertà di scelta nella propria vita… divertente, impetuoso e pieno di vita. LINK

 

Ottima prova di scrittura, storytelling e performance di Sofia Pauly; ci tiene incollati scavando costantemente più a fondo. Il ritmo è preciso (grazie alla regia di Gianluca Maria Bozzale) e capace di portarci nei pensieri di Alice. Le parti comiche ricordano Fleabag. LINK

 

Lucida ed intensa commedia che affronta il tema in modo vivace e originale. LINK

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